27 maggio 2017 D'amore non si muore

Categoria: Notizie

Una scuola “in trincea” per denunciare e sensibilizzare al rispetto dell’umanità

D'amore non di muore

Quello che solitamente viene definito “fenomeno” della violenza di genere, è in realtà la conseguenza di una cultura diffusa in cui il valore del rispetto per la persona ha perso di significato. Il percorso più importante da fare, perché è in ballo la costruzione di un nuovo modo di relazionare gli uomini e le donne, è quello sulle nuove generazioni.

Educare contro la violenza di genere è la missione della scuola, oltre che delle famiglie stesse. Non è questione di emergenza, che pure purtroppo esiste, quanto di cammino educativo, cultura. 

Smontare stereotipi di genere alla base del fenomeno della violenza e per far prevalere la cultura del rispetto e del reciproco riconoscimento tra uomini e donne è un lavoro di educatori, centri anti violenza, associazioni e famiglie, tutte/i insieme per le donne e gli uomini del domani.

Solo partendo dagli/lle uomini/donne di domani, favorendo la coesione, l'integrazione e la diffusione della cultura della legalità, si può piantare il “seme” da cui far crescere una cultura di non violenza e di tutela dei minori e lo sviluppo di una coscienza verso la resilienza sociale, culturale ed economica.

In questo ha creduto la Dirigente Scolastica, Annateresa Rocchi, dell’Istituto Tito Acerbo di Pescara, una delle scuole del comitato organizzativo di Scienza under 18 Pescara per l’Abruzzo, nell’organizzare questa manifestazione confermando che la scuola è per definizione il luogo per intervenire in termini di cultura e prevenzione.

Ci sentiamo orgogliosi di questa scuola.

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