L’obiettivo che la scuola deve perseguire per costruire una società della conoscenza efficace laica e democratica è quello di avvicinare i ragazzi alla scienza promuovendo la “partecipazione” alla conoscenza scientifica.
Il filo conduttore comune sarà la metodologia didattica basata sulla costruzione di competenze attraverso un apprendimento attivo. L'alunno, posto al centro dell'azione didattica, sarà coinvolto in attività laboratoriali in cui affronterà situazioni problematiche. Il laboratorio non è solo il luogo fisico in cui recarsi per eseguire esperimenti, ma attività laboratoriale vuol dire, soprattutto, costruire oggetti mentali che diano una rappresentazione ed un'interpretazione del reale. Il laboratorio è, quindi, il luogo della mente dove abitano la progettazione, la fantasia, la creatività, la riflessione, la disponibilità a mettersi in gioco ed a mettersi in discussione.
L'approccio laboratoriale è dunque inteso come una strada da percorrere per far sì che i processi di apprendimento siano più efficaci e, attraverso l'educazione allo spirito critico, anche eticamente orientati.
Operare secondo una metodologia laboratoriale significa condividere la consegna e l’obiettivo, comprendere l’opportunità della messa in comune di competenze diverse, negoziare insieme le regole, ripartire consegne e responsabilità individualizzate, collaborare per un obiettivo e prodotti comuni. È necessariamente un luogo di relazioni positive, di costruzione di fiducia di base, una occasione di autostima e conoscenza di sé. Rappresenta dunque una occasione di valutazione e autovalutazione, un modello di educazione fattuale alla socialità e alla solidarietà.
L’attività laboratoriale consente di mettere produttivamente insieme soggetti discenti diversi per competenze, livelli ed età, favorisce l’apertura di attività d’interclasse sia orizzontali che verticali (non solo di recupero ma anche di eccellenza), richiede una modalità e progettualità flessibili dell’intervento educativo, garantendo attraverso la diversificazione di proposte e obiettivi di offrire analoghe opportunità formative per tutti.
Fare laboratorio a scuola richiede un’empatia docente verso la proposta, una disposizione flessibile degli spazi, una scelta oculata degli strumenti mediatori, un privilegiare la qualità dell’apprendimento piuttosto che la quantità del sapere, una rivisitazione delle conoscenze reciproche in un costante processo di socializzazione.
La metodologia laboratoriale risulta essere una modalità essenziale nell’apprendimento della matematica e delle scienze se si vuol uscire dalle secche di un insegnamento puramente astratto e formale che demotiva e allontana i giovani da questa disciplina, quale linguaggio sempre più basilare nella società contemporanea, ma è altrettanto indispensabile per tutte le discipline.
La comunicazione pubblica della scienza
L’educazione scientifica, essendo uno dei modi con cui la scienza viene trasmessa ai giovani, fa parte del grande capitolo della comunicazione pubblica della scienza ed il termine pubblica intende marcare la rilevanza del rapporto tra scienza e società.
La comunicazione pubblica della scienza, da parte degli studenti, potenzia l’apprendimento in modo esponenziale.
Su questa ipotesi nel 1997 nasce a Milano Scienza under 18 (Su18) e su queste basi è stato costruito un progetto che ha avuto rilevanti ricadute didattiche in una rete di scuole distribuite su tutto il territorio nazionale che amplifica i risultati positivi che si ottengono..
In Abruzzo, a Pescara Su18 arriva nel 2008 e la scuola secondaria di I grado Rossetti - Mazzini ne è capofila.
Su18 è , quindi,un progetto educativo che si fonda sulla convinzione che la scienza è”sapere comunicato”:l’esperimento in pubblico, la comunicazione multimediale, il giornalismo scientifico, la documentazione grafica e fotografica di un evento scientifico presentati dagli studenti ad altri studenti diventano strategie didattiche in grado di fondare e restituire, in modo creativo, concetti e procedure della scienza. Partendo dall’aula, comunica processi e prodotti all’esterno e ritorna nell’aula dove processi e prodotti vengono ridiscussi e rivisti.
Il progetto risulta composto da due moduli diversi correlati. Il primo si svolge in classe (“tavolo della didattica”), dove la scienza viene analizzata e costruita laboratorialmente , cioè appresa; il secondo (“tavolo della comunicazione”) si svolge fuori dalla scuola, in spazi organizzati da Su18, dove la scienza viene riappresa in forme diverse in virtù del fatto che deve essere riproposta dagli studenti ad altri studenti visitatori. In questi spazi espositivi la comunicazione pubblica della scienza prodotta a scuola si trasforma in un nuovo contesto di apprendimento per gli studenti stessi (espositori e visitatori) , di ricerca e formazione per gli insegnanti,di partecipazione dei cittadini alla conoscenza scientifica.
Gli obiettivi di Su18 sono:
- Favorire la diffusione di nuove metodologie di apprendimento e di insegnamento che puntano sulle capacità dinamiche degli studenti.
- Sviluppare e gestire iniziative per comunicare all’esterno la scienza prodotta all’interno delle scuole dagli studenti di ogni ordine e grado. Particolare attenzione è rivolta agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori i cui progetti confluiscono in una sezione appositamente predisposta per loro, denominata Scienza near 18.
- Promuovere e realizzare progetti di ricerca e percorsi di formazione sul rapporto tra insegnamento, apprendimento e comunicazione della scienza.
- Stimolare il dialogo e l’interazione tra il sapere scientifico della scuola e quello delle istituzioni (università, industria, enti di ricerca, fondazioni, associazioni) con l’obiettivo estendere il progetto a tutti i livelli territoriali (regionale, nazionale, europeo).
Descrizione dell’intervento 2010/2011
Il progetto, è suddiviso in sette fasi: (una scansione temporale di massima)
FASE 1 (10 Novembre 2010):
Presentazione del progetto, con la collaborazione del Rotary club Pescara nella persona del Prof.Lelli Chiesa che si svolgerà con l’intervento del Professor Pietro Danise, ideatore di Su18 (1997), enti e istituzione che renderanno possibile la realizzazione del progetto.
FASE 2 (da Novembre 2010 a maggio 2011) :
Formazione: sarà su 2 livelli
- Formazione di 12 ore in 4 moduli realizzata dal professor Marcello Sala (scienza under 18 Milano ) e Prof.ssa Carla Antonioli (Scienza under 18 Pescara)
- Formazione itinerante nelle scuole aderenti al progetto, Seminari, Formazione in aula. Verranno utilizzati metodi di didattica attiva che favoriscono l’apprendimento e la partecipazione.
FASE 3 (da Novembre 2008 a maggio 2009):
Attività nelle singole classi, essa prevede un intervento diretto dei docenti presso le scuole di appartenenza dove metteranno in pratica quanto appreso durante la formazione, in questa fase i docenti potranno far riferimento alla coordinatrice al comitato scientifico del progetto.
FASE 4 (Dicembre 2010):
Manifestazione di su18 presso il reparto di Chirurgia Pediatrica (in collaborazione con il Primario Professor P.Luigi Lelli Chiesa )e formazione dei docenti della Scuola in ospedale per la manifestazione di maggio.
FASE 5 (maggio 2011) :
gli alunni espongono il loro lavoro diventando protagonisti della comunicazione della scienza (luogo Villa Sabucchi
FASE 6 (giugno-luglio 2011):
Riflessione finale e diffusione dei risultati, sarà realizzata in forma assembleare e vedrà impegnate le figure più significative che hanno consentito la realizzazione del progetto, oltre ad altre figure esterne con le quali si aprirà un confronto permanente su quanto realizzato
FASE 7“:
Tutto l’anno con SU18 Pescara”che accompagnerà studenti docenti e cittadinanza e si realizzerà con presentazione di libri, convegni e ogni evento che servirà ad accrescere la passione verso la scienza e l’”amore”verso l’ambiente con particolare riguardo nei confronti di quello abruzzese . Questa fase sarà realizzata in collaborazione con associazioni cittadine che operano in questa direzione.
Obiettivo del progetto
- Favorire l’apprendimento del sapere scientifico attraverso il coinvolgimento cognitivo, esperenziale ed emotivo degli studenti.
- Orientare i giovani verso le lauree e le professioni scientifiche.
- Combattere la dispersione scolastica degli studenti.
Beneficiari dell’intervento
Destinatari principali: Studenti di ogni ordine e grado, dalle materne alle scuole secondarie di secondo grado.
Destinatari secondari: docenti, famiglie, ricercatori in ambito scientifico, giornalisti scientifici, scienziati, operatori vari che lavorano in ambito scientifico.
Soggetti coinvolti nel progetto e loro ruolo
Carla Antonioli - referente del progetto - docente di scienze a tempo indeterminato presso la scuola secondaria “Rossetti-Mazzini”Pescara
Docenti di scienze della scuola
Docenti di tecnologia della scuola
Docenti di scienze delle scuole della città, aderenti al progetto - ipotesi per a.s. 2010/2011 :
- Secondaria I Grado "Rossetti-Mazzini" Pescara
- III circolo didattico Pescara ( 2 plessi )
- IV Circolo Didattico Pescara( 2 plessi )
- X Circolo Pescara
- Scuola in Ospedale
- Scuola primaria Domus Mariae
- Secondaria I Grado “Virgilio, Carducci, Montale, Michetti” Pescara
- Istituto Comprensivo "D. Alighieri" Spoltore
- Liceo Scientifico “L.Da Vinci” Pescara
- Liceo Classico “G.D’Annunzio” Pescara
- Istituto “Marconi” Pescara
- Liceo Artistico “Misticoni” e "Bellisario" Pescara
- Liceo scientifico “Galilei” Pescara
- I.T.C. "Alessandrini" Montesilvano
- Liceo Scientifico "Vitruvio" Avezzano (L'Aquila)
I nostri partners:
Pescara ,18 ottobre 2010
La referente del progetto -
Prof.ssa Carla Antonioli
Il dirigente scolastico -
Prof.ssa Gabriella Consolazio